- 4 Settembre 2016
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- by Creativi W.
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Polycart è partner di legalità del progetto SacchETICO: lo shopper in Mater-Bi, biodegradabile e compostabile, conforme alla norma EN 13432.
In Italia, la metà dei sacchetti in circolazione sono illegali, nonostante la legge parli chiaro e vi siano pesanti sanzioni economiche. “Vengono prodotte circa 40.000 tonnellate di plastica, il valore perso della filiera legale è di circa 160 milioni di euro, a cui si devono aggiungere 30 milioni di evasione fiscale e 50 milioni di euro per lo smaltimento delle buste fuori legge”. (fonte: Legambiente www.legambiente.it/unsaccogiusto/)
In continuità con la campagna #unsaccogiusto di Legambiente sul racket degli shopper illegali, nasce SacchETICO (http://www.sacchetico.it/). Un’iniziativa volta a valorizzare appieno il potenziale di comunicazione del sacchetto della spesa e che ha il compito di lasciar emergere la problematica in maniera capillare e diffusa e suscitare attenzione e consapevolezza sia da parte dei commercianti al dettaglio che dei consumatori.
Richiedere un sacchetto della spesa per poter riorganizzare e trasportare i propri acquisti è ormai diventato un gesto meccanico a cui ci siamo abituati nel tempo. Questo gesto, per quanto meccanico, non è privo di significato, sia per l’economia che sostiene (la filiera della produzione del prodotto) sia per il messaggio che essa trasmette (personalizzazione e diffusione del brand della catena commerciale di riferimento).
Il progetto SacchETICO è rivolto ai piccoli commercianti (negozianti di prossimità, aziende agricole, commercianti ambulanti), i quali hanno la possibilità di acquistare gli shopper in Mater-Bi (http://materbi.com/) biodegradabili e compostabili conformi alla norma EN13432(http://www.sacchetico.it/approfondimenti/normativa/norma-en13432/), ad un prezzo inferiore rispetto alla media di mercato e allo stesso tempo promuovere una campagna a favore della sostenibilità e della legalità.
Polycart è partner di legalità del progetto SacchETICO come produttore dello shopper.
La scelta nasce dalla volontà di sensibilizzare sia i commercianti al dettaglio che i consumatori a comportamenti sostenibili ed alimentare così un circuito virtuoso a basso impatto ambientale.